Il collegamento diretto tra politico e cittadino è arena su cui ci giochiamo molto: di fondo c’è un nuovo rapporto e l’arena dei media sociali diventa nodo democratico e nuovo spazio civico che può contribuire a migliorare la nostra qualità della vita per hackerare le nostre città. Sia come cittadini attivi come sensori sia come appassionati di innovazione dei processi ci sono piattaforme e metodi su cui riflettere. Si parla di democrazia.
Su questo credo sia importante soffermarsi su un post di Luca De Biase che cita l’account facebook di Matteo Renzi relativamente al caso della donna ridottà in schiavitù che grazie a segnalazioni e ad investigazioni della polizia municipale fiorentina, è stata liberata in quanto si era scoperto che era in condizione di semi schiavitù.
Rileggendo il post di Luca mi trovo d’accordo su tutto ma allargo lo sguardo e mi chiedo: ma la macchina amministrativa?
La pagina facebook del Comune di Firenze usa altri toni ma non sembra sia il punto di riferimento civico.
Il punto di smistamento rassicurante nei toni e nei risultati (a quanto pare) è il canale personale di Renzi (che poi mi chiedo: da chi è gestito?).
Sto chiedendo una riflessione sulla differenza tra comunicazione istituzionale/pubblica e comunicazione politica/personale.
Renzi può fare quel commento sia perché ha macchina comunale si è attivata sia grazie ai cittadini che usano la sua pagina fb come servizio di relazioni con il pubblico.
Ma le garanzie e processi standardizzati che invece l’URP del pubblico deve avere che fine fanno? Aggiungo che so perfettamente che l’URP avrebbe avuto tempi e modi da istituzione novecentesca mentre Renzi sa muoversi e dare priorità tipiche del capo ma mi chiedo: è corretto nel medio periodo?
Non stiamo personalizzando troppo i processi? Non è la macchina amministrativa a dover essere innovata? E la legge 150 che divide comunicazione politica e comunicazione istituzionale non dovrebbe essere rinnovata?
Credo che dovremmo stare attenti a possibili derive populistiche senza fermare l’innovazione pensando al bene del paese che passa attraverso l’innovazione della Pubblica Amministrazione.
Credo fermamente che sia dentro al PA il nodo: lì ci devono essere risorse, sopratutto umane, volte all’ascolto, al monitoraggio e all’innovazione.
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