Come diffondere una cultura sociale dentro una banca di medie dimensioni?
Come valorizzare le radici culturali di una banca di credito cooperativo con forti radici territoriali?
E’ da più di 1 anno che collaboro con EmilBanca: fin da subito rimasi molto colpito perchè, abituato all’idea della Banca “brutta sporca e cattiva“, ho dovuto ricredermi… il che, per me che dovevo impostare una comunicazione social, non ha avuto poco peso. Giusto nel 2011 EmliBanca ha vinto l’oscar di bilancio per la banche di piccole e media dimensioni: non sarà questo a tranquilizzarci, ma per quanto posso affermare, metto la mano sul fuoco sulle radici cooperativistiche di questa banca.
Questo aspetto devo dire che era condizione essenziale, visto che per ora, fortunatamente, posso ancora scegliere con chi lavorare: dividendomi tra lavori con il settore pubblico (oggi c’è la presentazione dell’Agenda Digitale del Comune di Bologna) e settore privato, sempre in ottica “resposabilità sociale d’impresa“, le scelte sono d’obbligo e i pro ci sono: per i contro, potremmo parlarne in privato!
Sui tempi, strumenti, punti di forza e debolezza della mia collaborazione con Emil Banca tornerò in modo più approfondito: posso solo dire che a breve la consulenza terminerà, o cambierà forma, visto che la banca ora è autonoma nel gestire i canali e le relazioni del mondo dei media sociali. Certo, ci sono ampi margini ma per ciò che mi è stato chiesto, l’aver impostato il progetto verso una sostenibilità organizzativa, era per me un’obiettivo. Per una banca con radici mutualistiche, perchè non trasmettere che i media sociali possono essere strumento qualificante nella gestione delle relazioni con il proprio territorio?
Trasmettere know how, sensibilità e valorizzare l’esistente partendo da un gruppo per poi allargarsi: ultimo passo di questo processo, dopo il redesign del blog, dopo l’apertura di twitter, dopo la formazione di un gruppo di giovani impiegati da cui è nata una “redazione allargata”, dopo lo sbarco su facebook, ecco un corso di formazione ai dipendenti interessati, o impauriti, al mondo social.
Prima di tutti cittadini consapevoli: era questa l’idea da trasmettere ieri. Poi bancari digitali.
Ecco alcune twittate fatte da Paola e Giuliana, che ringrazio che tutto il lavoro che abbiamo fatto assieme.
« Donne e ITC hanno molto in comune Essere sostenibili per davvero »