Chiedere aiuto ai cittadini, soprattutto in tempi in i tagli sono sempre più ingenti, credo diventerà la prassi.
Come fan accanito dell’auto-organizzazione e del mutualismo, non posso che monitorare da vicino notando che i social media possono essere lo strumento.
I vari fixmystreet, ma anche la cosìdetta Big Society di D.Cameron nel Regno Unito, si basano proprio sulla partecipazione attiva dei cittadini, che, nell’epoca del 2.0, possiamo chiamare prosumerismo.
Ma siamo pronti per il salto?
Nel mentre ieri, Renzi, via facebook, posta questo commento.
“Se siete poi siete nelle condizioni di provvedere direttamente voi, grazie in anticipo”.
Questo è il nodo e mi viene in mente la rastrelliera per bici qui davanti a casa mia, zeppa di bici distrutte che io stesso leverei senza scomodare uffici e richieste.
Che faccio, provvedo?
Anche il sindaco di Bari, Emiliano, (ne parlai qui) usa la sua pagina facebook come gate per una sorta di “customer care” centralizzato: una sorta di via preferenziale per i cittadini che, in quanto fan, possono interagire direttamente con il sindaco recuperando una sorta di intimità e di vicinanza con il mondo della politica( vedi qui).
Già su questa dialettica trovo una certa ironia: devo essere fan per poter parlare con il sindaco? E ancora: ma mi fido di più del politico che del numero verde gestito dal personale pubblico?
O è solo una questione di comodità legata alla nuova piazza “facebook”?
Ma il passo di Renzi è diverso: perchè oltre al “dillo a me che poi provvedo” c’è un invito all’autogestione diretta.
I rischi di derive ci sono ma visto che intendo l’ “e-goverment non come “voto via web” ma come un insieme di pratiche che cambiano la dialettica di goverment e governance attraverso l’uso di tecnologie intelligenti, aspetto il passo successivo.
8 Responses
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Questo uso di facebook da parte degli amministratori locali è sicuramente interessante. Mi chiedo però se l’obiettivo non sia creare un’identificazione diretta, emotiva, con i cittadini piuttosto che a risolvere concretamente i problemi. Renzi vuole apparire un politico del “fare” (non solo in prospettiva locale, per il futuro) e per comunicare questa idea usa anche un po’ di retorica. Un numero verde gestito da personale pubblico fornirebbe informazioni più utili e complete, ma di certo avrebbe un appeal minore sui cittadini/elettori.
Certo Gabriele: una buona dose di marketing c’è, ma devo dire: perchè no? Se c’è da riconquistare la fiducia dei cittadini, giocare la carta del leader carismatico può valere.
Certo è che è sullo strumento che dobbiam riflettere, IMHO: vorrei che, sempre con lo stesso scopo, Renzi stesso invitasse i cittadini ad usare anche la pagina fb del comune di firenze..(se c’è, visto che non la trovo).
Se fb mi serve per comunicare in modo più efficace, veloce, smart con i cittadini, ok. Se invece uso fb solo per aumentare la mia “awarness” allora c’è qualcosa da rivedere.
Concordo con te. Non vorrei che si confondessero troppo comunicazione istituzionale “di servizio” e comunicazione politica tout court.
comunque, con l’ultimo aggiornamento si possono commentare le pagine anche senza esserne fan, molto utile in casi “politici” 😉
si ok…ma tra digital divide e knowledge divide, e lo dice uno che sui social ci vive, come limitarsi alla piattaforma fb?
mah, visto che si parla di politica, secondo me dobbiamo già esserne “felici”… insomma, “piuttost che nient’, l’è mej piuttost”
non sono assolutamente d’accordo!
Concordo sull’affermazione che l’e-government non può risolversi con il voto via web .
La nostra società offre da tempo servizi di e-voting e , in tutte le elezioni che abbiamo gestito per conto dei nostri clienti ( Fondi , Associazioni , Ordini … ) abbiamo sempre riscontrato un incremento della paretcipazione.
Attualmente stiamo evolvendo il concetto di voto ( solitamente elettivo ) verso il social decision making verso , quindi , forme partecipative che , attraverso un processo formale di voto producono una decisione , una posizione condivisa ( almeno dalla maggioranza ).
Fra qualche settimana rilasceremo la versione free del servizio ( Eligo free ) e testeremo come l’integrazione di tali servizi verso le piattaforme e strumenti social siano un modello per la presa di decisioni ribadendo principi di trasparenza e partecipazione