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Paola Caruso, una precaria in sciopero della fame contro il Corriere

on novembre 14 | in tweet | by | with 5 Comments

Ieri c’è stato il barcamp”chi ha paura della rete” che, come TagBoLab assieme a GGDBo, ho organizzato.

Ne parlo perchè vorrei che il corriere avesse paura.

Parlo di precariato.

I fatti sono questi: Paola Caruso, che conosco, è in sciopero della fame contro il Corriere della Sera.

Ecco le sue motivazioni:

La situazione di Paola riflette una idea di paese che non vede futuro, che pensa al domani in stage gratuito.

Questo stato di essere diffuso e radicato, sta minando le nostre prospettive.

Paola è una professionsita e si è vista scavalcare dal solito raccomandato: quante volte è successo?

Mi sembra il minimo parlarne qui per diffondere la notizia ai miei contatti che poi, a loro volta, diffondano.

Sperando di fare rumore. Sperando che il corriere abbia paura.

Per questo mi nasce spontanea una riflessione sul ruolo della rete anche dopo aver ascoltato gli speech di ieri: è nata una stanza su friendfeed, perchè è da lì, da questa chiaccherata che tutt’ora continua, che si è diffusa la notizia.

In poco tempo molto blogger, anche di levatura nazionale, si sono mobilitati.

Ecco Macchianera che addirittura entra in blocco, poi Gilioli assieme a moltissimi altri che, come me, fanno ciò che possono: condividono, diffondono senza chiudere il permesso a nessuno, anche di domencia a mezzogiorno, come il sottoscritto.

Perchè?

Perchè è giusto.

Le idee per andare oltre non mancano: “compriamo un pagina del corriere”, “facciamo un video virale”, “mettiamo tutti un unico avatar su FB”, “scegliamo una tag comune”.

Questa per esempio è l’immagine da condividere.

http://m.friendfeed-media.com/8dbd9e0b32d91793caae9836d763031b242dd24f

E’ nato anche un wiki che vedremo se funzionerà.

Devo dire che questa è la rete che vorrei.

Questa rete fatta di persone che si prendono cura del proprio mondo e dei suoi valori. E quando qualcosa non va, agiscono.

In rete e attaverso la rete.

Ora però tutta l’attenzione va a Paola: fate girare la notizia, diffondete e cominciamo a boicottare chiunque sfrutti il precariato!

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5 Responses

  1. precariocor scrive:

    Ma a te chi lo ha detto che "è stato assunto il solito raccomandato" che avrebbe "scavalcato" la professionista Paola? Conosci il nome del neo-assunto per poter dire che è un "raccomandato"? O lo dai semplicemente per scontato? E non metti neppure in dubbio il fatto che magari se questa assunzione davvero c'è stata sia stata fatta prendendo in esame qualcuno che ha magari delle caratteristiche più adatte di altri per quel posto?

    Uso il condizionale perchè a noi che precari del Corriere lo siamo davvero – ho già espresso la mia solidarietà a Paola nel blog dell'Espresso, ma lei è una collaboratrice esterna da 7 anni, non una parasubordinata che lavora in redazione senza contratto o una redattrice a termine con contratti reiterati da anni, e tutti i giornali hanno decine e decine di collaboratori esterni per il semplice fatto che in questo campo esistono anche i freelance, anche se poi qualcuno lo è per costrizione e non per libera scelta – non risulta neppure questa assunzione.

    Forse lei ha notizie che non abbiamo. Ma Rcs come altri grandi gruppi editoriali è in stato di crisi e ha le assunzioni bloccate fino alla fine del 2011 perché nel frattempo si stanno facendo anche dei prepensionamenti. Quindi penso che sarebbe opportuno fare qualche verifica in più prima di sputare sentenze già scritte.

  2. Michele scrive:

    Ciao Precariocor, grazie per il tuo commento ma non nego che non mi piace che eviti di mettere nome e cognome.

    Detto questo, cito Paola:" Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi".

    Scusami se ho dato per ovvio che, visto i tempi che corrono, se un "pivello" viene assunto, è solo perchè raccomandato. Però, ti dirò, ti fermi alla pagliuzza mentre c'è una trave di sbiego!

    Comunque, nel merito, magari mi sbaglio: ma, con una rapida ricerca ho visto che non sono l'unico a pensarla così.. .http://blog.nicolamattina.it/2010/11/paola-caruso-%C2%ABsorpassata-da-un-raccomandato%C2%BB/#comments

  3. precariocor scrive:

    Sì, Michele, però intanto quell'altro è stato sputtanato in rete (anche in altri blog e social). Non so neppure chi sia, non si sapeva neppure di un'assunzione, la Rcs è in stato di crisi e non ci sono assunzioni se non contratti a termine per progetti specifici come prevede la legge. Queste cose però non sono state dette. Così come non è stato detto che c'è differenza tra un collaboratore esterno e un parasubordinato costretto a lavorare otto ore al giorno, tutti i giorni, e a rispondere ad un superiore. Con qualche dato in più certi estremismi di giudizio forse sarebbero stati evitati. Tuttavia ormai la macchina si è messa in moto e credo che il mainstream resterà quello che citi.

    (il mio nick dice tutto, dice anche perché non ci sono un nome e cognome. Mi sembra ovvio. Chi è precario a volte non si può permettere il lusso neppure di essere se stesso. Tanto di cappello a Paola che ci ha messo la faccia. Però siamo in due situazioni diverse e lei ora se lo poteva permettere più di quanto non potessi io)

  4. Michele scrive:

    Sai che non capisco: ora, con questo messaggio sembri appoggiare Paola. Però che fai? te ne vai in giro per la rete a commentare post per cercare di mettere in luce la tua posizione e mettere in dubbio la posizione di Paola. Paola l'ha ripetuto :" Vorrei che la mia voce diventasse la voce di tutti i precari, per ottenere risultati per me e per gli altri". Tu lo fai? Anche il sindacato dei giornalisti si muove http://www.fnsi.it/Esterne/Pag_vedinews.asp?AKey=

  5. Michele scrive:

    Il wiki che ho linkato nel post continua a monitorare la situzione e la viralità delle iniziative: http://siamoprecari.pbworks.com/w/page/32550941/P

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