Oggi al Festival of Festivals ho tenuto un workshop.
Anzitutti voglio soffermarmi su come è organizzato il festival dedicato a chi organizza festival.
Come evento B2B, mi sembra ottima la visione e l’organizzazione di fondo: poter incontrare fondazioni bancarie, sponsor e organizzatori di eventi, sia locali che internazionali, non è cosa da poco.
Da un lato la condivisione di esperienze e know how con i workshop, dall’altra è evidente la voglia di creare una rete che riesca a fare massa critica.
Il caso “Emergenza Festival” è emblematico: l’idea è di creare un fronte comune per resistere di fronte ai tagli previsti nel settore culturale. Ecco uno stralcio del documento. ” Ma un’azione di sistema è possibile e urgente, e deve essere simultanea a questo processo. La Pubblica Amministrazione, sottraendosi al ruolo che in Italia ha tradizionalmente giocato nella cultura, deve imperativamente garantire una alternativa. Una migliore deducibilità fiscale degli investimenti privati e un sensibile incoraggiamento fiscale a favore dei promotori dei festival culturali esistenti è una scelta logica e sostenibile (persino nella comunicazione politica) anche come manovra d’emergenza”.
Direi che è ammirevole sia l’intento sia la soluzione proposta.
Tornando al workshop, per me è stato molto interessante perchè i partecipanti rappresentavano le diverse anime di chi organizza eventi in Italia. Il tutto si svolgeva in una grande sala con più tavole rotonde con diversi workshop che si svolgevano in contemporanea. Ok, c’era del brusio di fondo ma credo siano più i pro che i contro.
Io parlavo del festival nei social media e vedere attorno allo stessa tavolo il grande evento come Italia wave, il piccolo ma internazionale festival brasiliano, passando “Scienza in piazza” fino al festival piacentino della rete europea socialartsnetwork , credo sia occasione più unica che rara.
Dal professionale al locale, dal festival legato al volontariato a quello europeo, ma anche con presenze “professionali” come nel caso di attractive che sviluppa software per la gestione, prenotazione ed emissione di biglietti: dalla loro collaborazione con il festival del cinema di Venezia, è nato un esempio molto concreto di web, mobile e gestione del ticketing che va oltre il modello ticket one.
L’idea del mio intervento era verso la gestione del ticket, cioè il prodotto del festival, così da dare consistenza alla presenza social, troppe volte vista come “fuffa”.
Sono su facebook perchè poi devo far funzionare il mio evento, non per altro!
Devo dire fronte ad un tavolo così eterogeneo, mi sono molto divertito: approfitto per ringraziare Giulia ed Elisa di TagBoLab per essere state presenti (mi spiace per Elena che non è riuscita ad entrare).
Questa la tesi che ho rappresentato.
“ Come il ticketing e la fidelizzazione del pubblico di un festival possono essere valorizzati tramite un’operazione di comunicazione attraverso i social media.
Le attività di comunicazione attraverso i social media alimentano conversazioni che escono dalla logica della comunicazione top down per alimentare comunity di prosumers (produttori+consumatori).
La voce degli stakeholders, cioè i vari portatori d’interesse, è sempre più forte grazie alla diffusione di blog, forum, siti di opinione e community autogestite: per questo, una presenza attiva nel web 2.0 permette non solo di avviare una ricognizione della propria reputazione, ma anche di implementare molte delle attività di comunicazione gestendo al meglio la soddisfazione degli stakeholder, fornendo nuove linee guida al customer care, fino ad avviare campagne di marketing in linea con le attese del pubblico.
Attraverso il monitoraggio, anche sociodemografico, dei propri sostenitori su web, è possibile posizionarsi e scegliere al meglio ogni attività”.
Le tag? Formazione diffusa, social CRM, prosumer, meeting point.
Queste le slide (sono un pò tantine, ma molte riguardano l’intro al mondo social media, visto che non sapevo chi mi sarei trovato davanti)
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